Diario di giorni sospesi

Nota dell’autore a fondo pagina.

Negli ultimi anni sono stato spesso a L’Aquila, sia per l’arte sia per passare in queste zone il mio tempo libero.
Questa città ha una grande storia da raccontare e lo fa, nonostante tutto, ancora oggi. Lo fa ogni giorno, mattone su mattone, luce dopo luce che si accende per le vie del corso, nelle case e nei negozi che non mollano.

Due dei miei ultimi lavori artistici hanno trovato la loro collocazione in questa città e per me è sempre un piacere tornare a visitarla a distanza di qualche settimana.

Questa selezione di fotografie è parallela all’ultimo progetto ed è ricontestualizzata nel tempo per essere una raffigurazione idealizzata dei giorni di marzo e aprile 2020, periodo nel quale la città, al pari di tutta la Nazione, ha subìto il lockdown a causa della pandemia Covid-19. Per oltre quaranta giorni la città è rimasta ferma.

Questa volta le scene e i colori descrivono il tempo sospeso in cui stiamo vivendo, dove tutto appare sfocato e distante dalla nostra vita. Un tempo paragonabile ad una sorta di sogno che con il passare dei giorni è diventato un incubo dal quale abbiamo voglia di svegliarci al più presto.
La presenza umana si mostra nell’assenza degli abitanti; soltanto il loro operato resta visibile in queste giornate di transizione, giudicato o valorizzato nella sua incompiutezza.

Questa è L’Aquila oggi.
Non macerie accatastate e ruderi decadenti ma ancora una volta colori, forme e nuove architetture che costituiscono la nuova ossatura della città che tornerà a volare.

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